mercoledì 3 febbraio 2010

MINGHIATE


Riprendo un titolo caro ai vari "Libero" e "il Giornale".

In questi giorni si sta assistendo allo sputtanamento - a reti unificate, o quasi - di tutti gli avversari, diretti e indiretti - del Premier. La D'Addario viene additata come una prostituta al soldo di non-si-sa-quale organismo sovversivo (a chi importa, poi, che fosse stata candidata nelle liste de "La Puglia prima di tutto" alle ultime comunali di Bari), e il suo raccontino è semplicemente fango gettato sul povero Volto Infrangibile di Silvio. Michiate: anzi, puttanate, come hanno sottolineato i giornali vicini al Cavaliere. O, come direbbe Totò, "quisquilie, pinzellacchere": il Principe della Risata sarebbe stato sicuramente più signorile.

Sono convinto che gli italiani dimenticheranno in fretta la signorina D'Addario, non faranno più caso né all'infedeltà coniugale del Premier (un "fatto privato" in cui Berlusconi è l'ignaro "utilizzatore finale") né tantomeno al mercimonio politico - il "ciarpame", tanto per capirci, ventilato dalla signora Veronica - che prevede candidature in cambio di sesso, con tutti i rischi di ricattabilità che questa situazione porta. Mi viene in mente una vecchia canzone di Fabrizio De André "è mai possibile o porco d'un cane, che le avventure in codesto reame debban risolversi tutte con grandi puttane?".


Il secondo punto del lavafaccia berlusconiano riguarda le storie di mafia, più volte definite "minchiate" dal sig. Marcello Dell'Utri. Qui sarà più difficile forzare la memoria degli italiani, anche se gli eroici tentativi da parte di Dell'Utri & co. non mancano. Riassumiamo:

--- "Il fattore Vittorio Mangano (condannato all'ergastolo, ndr), condannato in primo grado all'ergastolo, è morto per causa mia. Mangano era ammalato di cancro quando è entrato in carcere ed è stato ripetutamente invitato a fare dichiarazioni contro di me e il presidente Berlusconi. Se lo avesse fatto, lo avrebbero scarcerato con lauti premi e si sarebbe salvato. È un eroe, a modo suo." (2008)

--- "Spatuzza (un pentito ritenuto attendibile) ha interesse a buttare giù il governo che gli lotta contro. Spatuzza non è un pentito dell'antimafia, ma della mafia. Sono tranquillo ma assisto ad uno spettacolo incredibile. Mi sento a teatro, ma il protagonista-imputato non sono io, è un altro". (2009)

--- "Mangano era un fattore venuto ad Arcore nel '74, ho spiegato bene come è venuto e cosa ha fatto. Era stato un anno con me perchè lavorava nella villa di Berlusconi e non potevo non riceverlo quando tornava. È venuto fuori dopo che aveva odore di mafia, non potevo saperlo [...] ripeto che è stato eroico il suo comportamento, Non so se avrei fatto lo stesso- In carcere, ammalato, fu invitato a parlare di Berlusconi e di me in maniera non positiva, non ha detto nulla, solo che eravamo due persone per bene, anche se gli era stato promesso di uscire" (2009)

--- "Sono meravigliato della dignità e della compostezza di questo signore (Filippo Graviano, un mafioso che non ha nessuna intenzione di pentirsi, ndr). Nel guardarlo ho avuto l'impressione di dignità da parte di uno che si trova in carcere e ha delle sofferenze" (2009)


--- (a proposito delle dichiarazioni di Ciancimino jr.) "Non mi interessa..tanto quello che dice un Ciancimino, che è un falso Ciancimino, perchè quello vero era il padre (Don Vito Ciancimino, condannato a 13 anni per concorso esterno in associazione mafiosa) che non ha mai detto niente"

Ricordo a tutti che è in discussione una legge stermina-pentiti (o salva-Dell'Utri, fate voi).

Sono davvero tutte "minchiate"? Ne siamo convinti?

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