lunedì 19 luglio 2010

IL PREMIER PIU' TITOLATO

Ormai messo alle corde - dal suo stesso partito, mica dall'opposizione - in politica, B. vuole consolarsi andando a raccattare in giro premi, emulando il suo Milan.

Il Podestà di Milano ha deciso di conferire al nostro nientepopodimeno che l'ambito premio "Grande Milano", motivando la scelta in questa maniera:

"Esempio di grande milanesità [...] Statista di rara capacità [...] conduce con responsabilità e lucida consapevolezza il Paese verso un futuro di donne e di uomini liberi, che compongano una società solidale, fondata sull'amore, la tolleranza e il rispetto per la vita".

Ovviamente il PD ha subito replicato, tramite Penati, ed ha timidamente fatto notare che il Podestà, ex dipendente Edilnord, di cui poi divenne dirigente, sia in fondo un compagnone del premier. Ma tant'è: si indignano per una statuetta - sia essa consegnata al Premier, sia essa scagliata da uno sconsiderato - ma si vergognano forse di dire la loro riguardo allo scandalo della B3. Potenza della nostra opposizione.

Dunque, lungi dal voler polemizzare riguardo a un premio più o meno importante conferito a Sua Nefandezza, ho provato ad immaginare le prossime stagioni del nostro amato che vince - oltre che sull'invidia e sull'odio - anche vari premi in quel di Milano.

PREMIO "GUARDA-MILANO"
Motivazione: "per aver mostrato al mondo la vera faccia della Milano da bere, dagli anni 80 in poi". Premio: un simpatico cannocchiale placcato in oro.

PREMIO "APRI-MILANO"
Motivazione: "per aver permesso il transito a Milano di capitali da varie parti d'Italia, diretti verso ogni dove". Premio: un suggestivo grimaldello in swarowski.

PREMIO "SCRUTA-MILANO"
Motivazione: "per aver portato a galla i misteri più nascosti di Milano". Premio: un paio di guanti in lattice (nuovi).

PREMIO "PULISCI-MILANO"
Motivazione: "per la rigorosa attività di riciclaggio (ovviamente si tratta di rifiuti, specie carta... non pensate male, nda)". Premio: un pratico rotolo di carta igienica in tessuto di Fiandre.

PREMIO "SCOPA-MILANO"
Motivazione: "per aver promosso l'apertura di nuovi centri anziani - tipo il Pio Albergo Trivulzio - ed aver incentivato il giuoco della scopa e della canasta". Premio: un mazzo di carte Dal Negro da collezione, con figure miniate a mano.

Che palmarés invidiabile!

martedì 13 luglio 2010

IL RE SOLA

Le ultime calde settimane italiche - a proposito, TG1 e Studio Aperto raccomandano, a reti unificate, di bere molta acqua, pare faccia bene e sia di moda - ci stanno trasportando indietro nel tempo.

Facciamo un po' di ordine:

- 13 luglio 1789: il Re Sole sta bellamente a Versailles, con Mazzarino & C0., ignaro che il giorno successivo qualcuno avrebbe preso la Bastiglia al posto suo (eppure Carosone era stato chiaro...)

- 13 luglio 2010: il Re Sola se ne sta in panciolle a Palazzo Grazioli con Gianni Letta & co. - una specie di Versailles, oppure il Bordel d'Avignon già immortalato da Picasso - ignaro di cosa potrebbe succedere domani o nei prossimi giorni. Ancora oggi è convinto che il suo "ghe pensi mì" basterà e lo salverà un'altra volta.

Un po' di analogie e differenze tra il Re Sole e il Re Sola:

all'epoca c'era una classe dirigente che viveva nel suo eremo, giustificando la propria esistenza grazie all'auto-investitura, senza dover dare conto a nessuno, e non curandosi dei problemi dei sudditi. Come direbbe oggi qualche illuminato dell'UDC, "erano lontani dal Paese reale". E, come direbbe il Re Sola nostrano, che più che un illuminato è ormai un fulminato, erano "legittimati" a stare là (a proposito, a breve ci sarà un bell'articolo di Francesco, che snocciolerà numeri interessanti sulla storia della legittimità del governo Banana).

Oggi, per chi non lo avesse saputo, sta venendo fuori una connessione che nemmeno il regista della Piovra avrebbe potuto concepire: intrighi tra organi deviati dello Stato, mafie, poteri forti, cardinali a cene segrete, giudici togati ermellinati che scendono a patti con affaristi da licenza elementare, sensali travestiti da giornalisti di lungo e consumato corso.

La situazione venuta fuori in queste settimane rivela la "teoria unificata" di una nuova Tangentopoli a braccetto con una nuova P2, con magari il collante garantito dalle associazioni criminali quali mafia e 'ndrangheta: i vari Riina, Provenzano e Gelli sarebbero orgogliosi dei vari Verdini, Carboni, Dell'Utri e compagnia danzante (ora alcuni di loro ora danzano a S. Vittore).

Come nel 1789, qualche pilastro del "sistema" sta cedendo, essendo marcio dall'interno e fin'ora ricoperto da mani e mani di cerone. Nei prossimi giorni ne vedremo delle belle, sperando che qualche italico elettore se ne accorga e si regoli di conseguenza, perché se tutto ciò è stato possibile, gran parte della colpa è del "terzo stato".

Vediamo un po' di differenze tra il terzo stato del 1789 e quello di oggi.

All'epoca i transalpini non avevano a disposizione grandi tecnologie per l'informazione, se non il piccione viaggiatore e poca altra roba. Noi siamo bombardati da sistemi di informazione. Loro hanno messo su un movimento che ha buttato a calci nel sedere il potere politico, noi non siamo in grado. Evidentemente c'è qualcosa che non va, sia in noi, che nel circuito informativo.

Ovviamente la rivoluzione francese non è stata il massimo in termini di eleganza e tutto sommato oggi è anche inutile, oltre che sempre moralmente opinabile, spargere sangue: basterebbe molto poco, basterebbe utilizzare i sistemi che abbiamo per fare in modo che certa gente stia dove debba stare. Al fresco. E gratis.

Domani vedremo cosa accadrà...