lunedì 8 novembre 2010

La velina del mezzogiorno

In merito ad un articolo di cronaca locale - in questo caso "articolo" è una parola grossa - comparso ieri su un quotidiano locale - in questo caso "quotidiano" è una parola grossa - redatto da un giornalista locale - anche in questo caso "giornalista" è una parola grossa - voglio rispondere ai signori Redattori della Gazzetta del Mezzogiorno come semplice cittadino e blogger da strapazzo.

Spettabile Redazione,
non volendo entrare nel merito dell'articolo - i cui contenuti è bene che siano trattati nelle sedi opportune - mi chiedo come sia possibile che un argomento così delicato venga affrontato da Voi in maniera così dilettantesca e squallida.
Credo sia compito di ogni giornalista "normale" verificare le informazioni di cui entra in possesso. La ricerca della verità anziché l'inseguimento dello scoop è un'attenzione che, prima ancora di discorsi deontologici, dovrebbe essere propria di chiunque operi nel mondo dell'informazione.
E' evidente che questo non è lo stile della Vostra testata. L'anonimo fenomeno della Carta Stampata non si è preso né la briga di accertare la veridicità delle notizie in suo possesso - basterebbe venire in Parrocchia per rendersi conto di quanto tendenziosi, falsi, parziali e scorretti siano i contenuti della fantomatica lettera di lamentele - né si è preso la briga di contattare il diretto interessato e concedere, eventualmente, un'occasione per replicare.
Lo stile di cui si parla, quindi, è degno della peggiore stampa nazionale di parte, quest'azione di "killeraggio" mediatico non è degna nemmeno di essere accostata alla parola "informazione".

Il Vostro giornale - verso il quale condurrò una campagna di "disincentivazione" con tutti i mezzi in mio possesso - si è dimostrato un House Organ a disposizione di chi, volendo screditare qualcuno, ha la possibilità - economica e "politica" - di far passare, agli occhi di chi non può o non vuole approfondire, una velina non verificata per notizia fondata e certa.
Il giornalista in questione, sia stato esso in cerca spasmodica dello scoop di provincia, oppure "sollecitato" a suon di euro da qualcuno, ha colpito duramente una persona e un'intera comunità, senza che questi abbiano potuto dire la loro negli stessi spazi. Il "metodo Boffo" colpisce anche in provincia.
Vergognatevi

Saluti

erriquezz

martedì 2 novembre 2010

Nella terra dei ciechi


E' da molto tempo che cerco di scrivere questo post, stavo cercando la giuste motivazioni che sono arrivate stamattina. 

Volevo soffermarmi sul comportamento di quelli che poi si scoprono essere sostenitori di Berlusconi. Abbiamo sostanzialmente tre grandi categorie di "Berlu-Boys": gli ScudiUmani, gli Zitti e i Simulatori. Andiamo brevemente ad elencare le caratteristiche principali per ogni B-boy.
Gli ScudiUmani: sicuramente la categoria più rispettabile tra le tre, entrano in qualsiasi dibattito politico difendendo a spada tratta il loro beniamino come se fosse un parente o peggio qualcosa di più. Sono riconoscibilissimi per il loro frenetico ripetere come dischi rotti frasi come: "Questo è il miglior governo degli ultimi 150 anni", Meno male che Silvio c'è", "Le toghe rosse", "Il potere è in mano alle procure", "L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio", "Bunga-Bunga", e tante e tante altre. Si recano ad ogni manifestazione partecipando in maniera più che attiva, agghindati di tutto punto, come se fosse la finale dei mondiali. Nel momento in cui li si cerca di far notare chi è veramente il loro idolo si producono in arringhe difensive e strani sillogismi degni dei migliori Ghedini e Feltri.
Gli Zitti:  "Meglio stare zitti dando l'impressione di essere stupidi piuttosto che parlare e togliere ogni dubbio (Confucio)". Di gran lunga più pericolosi dei primi, sono coloro che ascoltano in silenzio ogni ragionamento politico e, non capendo un cazzo di: politica, coscienza civile e morra cinese, tolgono ogni dubbio quando dicono di apprezzare B. perché si è fatto da solo o perché alla sua età è ancora sessualmente attivo (special thanks to Viagra and Cialis). Di solito si riconoscono per la maglietta attillata cromata, i capelli nel gel, gli occhiali a mosca specchiati (o Carrera bianchi) e la tessera mediaset premium sempre carica per vedere le repliche delle partite anche d'estate. Si incontrano in grandi adunate note come "provini per un reality". I migliori tra loro vengono scelti. 
I Simulatori: categoria ancora in via di definizione. Tale imprecisione è dovuta al fatto che in giro non si possa trovare nessuno, che non sia appartenente alle prime due categorie, disposto ad ammettere di averlo votato. Di solito sono coloro che alla domanda "cosa hai votato?" rispondono con "Il voto è segreto", "Nessuno mi rappresenta" oppure con "Ho votato Berlusconi  perché non c'è un'alternativa". Sono di gran lunga i peggiori. Fingono stupore e incredulità quando li si fa notare chi è B. e sono pronti a giurare suoi propri figli che non l'hanno o che non l'avrebbero votato se avessero saputo, dando così la colpa ai media. Come sotto-categoria si potrebbero individuare i FalsiPentiti che di solito giurano di non votarlo più.

D'altronde nella terra dei ciechi governa chi ha un occhio solo, e questo il nostro giovane premier e i suoi compari lo hanno capito da tempo. 
Si potrebbe pensare ad una patente, rilasciata dopo un esame psico-attitudinale, che dà il diritto di voto.
"Limiti della democrazia: Votano anche gli stronzi (cit.)"