venerdì 27 agosto 2010

IL METODO GASPARRI

Come se non fosse bastata la calda estate politica - con la prospettiva di un autunno altrettanto rovente - iniziamo a contare i danni derivanti dalle insolazioni, come ogni anno micidiali.

L' "insolato" di oggi è - manco a farlo apposta - quel pio ometto di Maurizio Gasparri, l'anima candida e anche un po' naif che ha l'onore di rappresentare i senatori P2L.

Breve prologo: quei bolscevichi di Fini & Co., sono stati i penultimi, in ordine di tempo, a tacciare il P2L dell'uso di metodi di "killeraggio" mediatico per screditare avversari, oppositori o semplici critici, ricordando i metodi, usati da quella personcina a modo che risponde al nome di Vittorio Feltri contro il direttore di Avvenire Boffo prima e lo stesso Fini poi, basati su falsi dossier, chiacchiere da parrucchiera e indiscrezioni da bar. E' ormai evidente che Almirante ha inoculato nei vari Fini, Granata, Bocchino e amici il seme rosso del pensiero antiberlusconano, altro che Dio, Patria e Famiglia.

L'ultima voce a levarsi dal coro di pecore osannanti Governo e tirapiedi assortiti - mi vengono in mente così, su due piedi, quei geni di Unomattina Estate - è stata quella della cricca di mangiabambini accomodata nella redazione di Famiglia Cristiana, settimanale già ribattezzato dal Giornale del P2L "Fanghiglia Cristiana". Potevano, don Sciortino, Beppe Del Colle, Adriano Sansa, sfuggire agli strali dei lacchè di B.? Ovviamente no.

Nell'ultimo editoriale, a firma Del Colle (a B. il Colle gli sta proprio sulle scatole), si criticava il "metodo" di lotta politica usato dagli organi di informazione che fanno capo al Premier. Riporto l'ultima parte dell'articolo: " Il berlusconismo sembra averne fatto una regola: se promette alla Chiesa di appassionarsi (soprattutto con i suoi atei-devoti) all'embrione e tutto il resto, con la vita quotidiana degli altri non ha esitazioni: il "metodo Boffo" (chi dissente va distrutto) è fatto apposta".

Apriti cielo: i probivili del P2L hanno sguinzagliato la iena Gasparri il quale, intervistato da Luca Telese per Il Fatto Quotidiano (qui l'intervista), aprendo le fauci ha pensato bene di attaccare frontalmente il direttore del periodico Paolino, colpevole, secondo il nostro, di non celebrare la Messa quotidianamente, di "fare bisboccia" nei bar di una località turistica, ed altre amenità. Insomma, secondo Gasparri "Ahò, essendo che so' cattolico", don Sciortino non è degno di rappresentare la Chiesa: troppo libertino e licenzioso per giudicare e criticare l'operato altrui.

Sarà che nel P2L sono tutti timorati di Dio e conducono una vita ascetica e meditativa, sarà il caldo, ma Gasparri che si crede Torquemada è da neuro. Pardon, da frigorifero.