domenica 19 settembre 2010

OUTLET MONTECITORIO

Non basta il Milan a creargli grattacapi - che, come sappiamo, gli danneggiano il bitume - né è colpa solo degli arbitri di sinistra. Il povero B. sembra il distrattone di turno che, due ore prima del compleanno della moglie (vabè... è un'allegoria), si ricorda di doverle acquistare il regalo. Inizia quindi a peregrinare per negozi: no, questo è chiuso, no, questo è caro... alla fine riciclerà qualcosa.

B. è in preda al panico: fino a qualche tempo fa dichiarava che il suo governo sarebbe andato avanti spedito fino al 2013, con il Parlamento che avrebbe approvato le leggi vergogna attualmente in discussione e, chissà, partorendo qualche altro mostro legislativo.

Poi Fini ha tagliato la corda, B. si è visto soffiare un manipolo - piccolo ma determinante - di deputati e senatori e ha minacciato le elezioni. Apriti cielo.

La Lega, il partito di maggioranza "effettiva" in Italia, ha fatto subito sentire la propria forza squadrista, facendo e disfacendo ora elezioni, ora scuole griffate "io ce l'ho duro". B. non può permettersi di concedere altro potere a Bossi & Co. - immaginate il veto della Lega sul Lodo Alfano o altri affari di famiglia, così, tanto per mostrare i muscoli - andare ora alle elezioni sarebbe deleterio per i suoi interessi, vedendo anche i recenti sondaggi che vedono il partito dell'amore crollare miseramente. Niente elezioni, i numeri in parlamento ci sono, il Governo è di nuovo sano e pronto a durare nel 2013. Ottimista.

Nel frattempo, per ogni evenienza, ha acquistato per il Milan due pallonari del calibro di Ibrahimovic e Robinho - come se non gli bastassero Capezzone e Minzolini - sicuro di raccattare qualche migliaio di voti tra i tifosi di fede rossonera. Niente da fare, i due ancora non brillano, e gli investimenti economici - cospicui quanto inattesi - per ora non frutterebbero un mezzo scranno.

Ora, sempre per ogni evenienza, è aperta la caccia all'ultimo mezzo parlamentare da blandire, curare, rimpinguare di prebende in modo da portarlo sotto l'ala protettrice del P2L: niente anche qua, Storace per ora non fiata, quei verginelli dell'UdC non si sbilanciano. I saldi sono finiti, tutti i pezzi pregiati sembrano bloccati.

In mezzo a tutto questo, è stato capace di andare all'estero e di tirare fango sulle istituzioni italiane, per poi affermare - stercus in fundo - che Putin è stato, per l'umanità, un dono del Signore: credo che la Politkovskaija abbia vomitato anche da morta, e con lei tutti i giornalisti assassinati in Russia sotto il dominio di questo profeta venuto dal cielo.

La domanda che mi pongo ora è la seguente: perché tutta questa frenesia alla caccia del consenso? Non è che, anziché i parlamentari, B. debba pensare piuttosto a comprare un paio di mutandoni salvapupù?

domenica 12 settembre 2010

C'è l'hanno tutti con me...

Interrompo il mio silenzio involontario per ritornare a scrivere riguardo al nostro giovane premier.
Parliamo di calcio. Riporto questa, a dir poco esilarante, affermazione di B. riguardo alla partita Cesena-Milan di ieri sera ed all arbitro Russo:

 «Il Milan ieri sera ci ha dato dei dolori ma non ha giocato male: direi che spesso il Milan ha incontrato arbitri di sinistra»

Quando l'ho letto non ci volevo credere,  ho creduto che fosse un invenzione dei giornali (di sinistra), poi ho visto che l'affermazione era ripresa da diversi quotidiani sportivi (che si ritiene non c'entrino nulla con la politica) e mi sono convinto che...sì...lo ha detto davvero....
E' stupefacente come sia sempre colpa di qualcun altro...i giudici comunisti...i pm comunisti...gli avversari comunisti...adesso perfino gli arbitri comunisti...
Costui ha un rifiuto sistematico verso il giudizio, anche sportivo, ma non è cosa nuova. Quello che mi preoccupa è il riferimento alle idee politiche dell'arbitro. Non so come la pensa l'arbitro Russo e francamente credo che siano fatti suoi. Io non credo che ieri sera l'arbitro Russo abbia preso le sue decisioni guardando il proprietario della squadra che giocava in trasferta, sbaglierò, forse, a pensare così. Non entro nel merito dei singoli episodi, credo che un arbitro, in quanto uomo, possa sbagliare e pensare che il prendere delle decisioni a favore o contro una determinata squadra possa essere di destra o di sinistra è qualcosa che definire sbagliato è un eufemismo.
Io credo che la politica dovrebbe stare fuori dagli ambienti sportivi, specialmente calcistici dove già molte tifoserie sbandierano bandiere ideologiche rosse o nere che non c'entrano niente con quello che succede sui campi da gioco. Affermare che ci possano essere arbitri di destra o sinistra serve soltanto a gettare benzina su un fuoco che da qualche tempo fa molta fatica a spegnersi.
Passo a voi la palla.