martedì 8 marzo 2011

La duemilionesima goccia

Prendo spunto da questa affermazione fatta da questo dito medio:

"Dopo la vicenda della piccola Yara i magistrati dovrebbero dimettersi» perchè «se avessero impiegato per le ricerche le stesse risorse e tecnologie che hanno speso per indagare sulle ragazze dell'Olgettina forse Yara sarebbe ancora viva»"

Sicuramente dopo tutto quanto il teatrino mediatico mi aspetto o una smentita o un "sono stata fraintesa" 
Onestamente non credo di essere nella condizione di giudicare il lavoro della magistratura ma certe affermazioni mi sembrano semplicemente inutili. 
Quello che ha detto la Santanchè è semplicemente incredibile perché rende i magistrati colpevoli due volte: di non aver fatto abbastanza per la povera Yara dando importanza a quattro veline al soldo di un velino in pensione.
Adesso, come al mio solito mi domando:
- C'è qualcosa di più schifoso che strumentalizzare la morte di una povera ragazzina per difendere un insulso verme?
- Quando ci stancheremo di sentire certe cose?
- Quando sarà colma la misura?

A voi la palla.


P.S.: Qui la replica della procura di Bergamo

giovedì 3 marzo 2011

Non siete stato voi - Caparezza

Non siete Stato voi che parlate di libertà come si parla di una notte brava dentro i lupanari. 
Non siete Stato voi che trascinate la nazione dentro il buio ma vi divertite a fare i luminari. 
Non siete Stato voi che siete uomini di polso forse perchè circondati da una manica di idoti. 
Non siete Stato voi che sventolate il tricolore come in curva e tanto basta per sentirvi patrioti.
Non siete Stato voi nè il vostro parlamento di idolatri pronti a tutto per ricevere un'udienza.
Non siete Stato voi che comprate voti con la propaganda ma non ne pagate mai la conseguenza.
Non siete Stato voi che stringete tra le dita il rosario dei sondaggi sperando che vi rinfranchi. 
Non siete Stato voi che risolvete il dramma dei disoccupati andando nei salotti a fare i saltimbanchi. 
Non siete Stato voi.
Non siete Stato voi.
Non siete Stato voi, uomini boia con la divisa che ammazzate di percosse i detenuti.
Non siete Stato voi con gli anfibi sulle facce disarmate prese a calci come sacchi di rifiuti. 
Non siete Stato voi che mandate i vostri figli al fronte come una carogna da una iena che la spolpa. 
Non siete Stato voi che rimboccate le bandiere sulle bare per addormentare ogni senso di colpa. 
Non siete Stato voi maledetti forcaioli impreparai, sempre in cerca di un nemico per la lotta. 
Non siete Stato voi che brucereste come streghe gli immigrati salvo venerare quello nella grotta. 
Non siete Stato voi col busto del duce sugli scrittoi e la costituzione sotto i piedi. 
Non siete Stato voi che meritereste d'essere estirpati come la malerba delle vostre sedi. 
Non siete Stato voi.
Non siete Stato voi.
Non siete Stato voi che brindate con il sangue di chi tenta di far luce sulle vostre vite oscure. 

Non siete Stato voi che vorreste dare voce a quotidiani di partito muti come sepolture. 
Non siete Stato voi che fate leggi su misura come un paio di mutande a seconda dei genitali. 
Non siete Stato voi che trattate chi vi critica come un randagio a cui tagliare le corde vocali. 
Non siete Stato voi , servi , che avete noleggiato costumi da sovrani con soldi immeritati, siete voi confratelli di una loggia che poggia sul valore dei privilegiati 
come voi che i mafiosi li chiamate eroi e che il corrotto lo chiamate pio e ciascuno di voi,
implicato in ogni sorta di reato fissa il agistrato e poi giura su Dio " Non sono stato io".