martedì 14 dicembre 2010

Parole che fanno bene (Niccolò Fabi)

Parlo per me, per il mio paese 
per quella parte che tace e non dice
che gli soffoca in gola uno strillo per lo sgomento 
di uno spettacolo indegno per cui paga e non ha scelto 
di chi segue il bastone del pastore o l'etichetta dov'è scritto il proprio nome 
e se costruire il futuro è inginocchiarsi ed accendere un cero 
complimenti, complimenti davvero 
e pascoliamo pascoliamo pascoliamo e pure in un campo a caso e che sia vicino casa  
emigriamo soltanto dal divano al davanzale 
prigionieri con il il terrore di essere liberati di essere liberi 
caro mercato io ti vedo costretto ad offrirci qualcosa che non ti e' richiesto per il tuo bisogno per il tuo commercio 
la merce marcisce nei supermercati davanti a intestini accorciati di uomini obesi annoiati 
ossessionati dalla forma 
ossessionati dalla norma 
non ci siamo non ci siamo non ci siamo
allora una parola lanciata nel mare con un motivo ed un salvagente che semplicemente fa il suo dovere, una parola che non affonda che magari genera un'onda che increspa il piattume e lava il letame


Ho voluto solo riprendere il testo di questa, a mio parere bellissima, canzone di Niccolò Fabi, per riassumere un po' il mio pensiero sulla giornata di oggi relativo alle reazione dei sostenitori di Berlusconi dopo la notizia del fallimento della mozione di sfiducia. 
A questi individui dico, continuate ad essere contenti, continuate ad ascoltare le "parole che fanno bene" visto che i fatti sembrano non riguardarvi. Quando, un giorno, vi sveglierete dal vostro torpore, capirete e supplicherete il vostro di idolo: "Fai qualcosa..?", vi renderete conto che ride, dall'alto della sua reggia e dietro la risata candidamente risponde: "NO"