lunedì 19 aprile 2010

AFFARI DI FAMIGGHIA

"La Mondadori fa capo alla mia famiglia da vent'anni." (Marina Berlusconi, Presidente della Mondadori S.p.A.)

Mi viene spontaneo chiedere alla Berluschina se sappia per caso come il papi sia entrato in possesso della Mondadori. Il papi le avrà mai raccontato, accomodandosela amorevolmente sulle ginocchia, le avventure di quel tale da Milano che comprò prima i giudici e poi la Mondadori?

Pare di no, altrimenti avrebbe evitato quella battuta quantomeno infelice: ma, si sa, i figli di primo letto (quello legittimo, almeno) di B. hanno la stessa faccia di bronzo del genitore. E, si sa, il papi ha l'abitudine di accomodarsi altre creature sulle ginocchia.

Il presidente più truccato degli ultimi 150 anni, ricordo, ha sottolineato come "la mafia italiana risulterebbe essere la sesta al mondo ma è quella più conosciuta", come a dire che ci sono altre mafie più potenti ma meno famose: forse ha confuso i pizzini di Provenzano con le lettere dei fans, e le Croma bruciate di Falcone e Borsellino in realtà avevano subìto strani fenomeni di autocombustione, in Sicilia fa caldo.

Inutile ricordare che quando qualcuno della famigghia dice che "fare pubblicità alla mafia è dannoso all'immagine dell'Italia" dev'essere inteso come "fare pubblicità alla mafia è dannoso per il paese che vorrebbe il Banana". E la famigghia - o meglio, quel che resta - si muove sempre compatta per difendere i propri interessi. Affari di famigghia, appunto.


Gli abbronzati sono ovviamente con Roberto Saviano, e contro chi pensa che la mafia sia più famosa che potente.

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