mercoledì 2 dicembre 2009

UN BLASFEMO

Recentemente è saltata fuori una registrazione contenente una discussione privata, dal tono conviviale, tra il Presidente della Camera Gianfranco Fini e un procuratore della Repubblica, Nicola Trifuoggi (nella lista nera personale del Premier quale "attentatore" alla vita delle reti Tv del Cavaliere).

In questa "intervista", l'On. Fini dice tante cose sensate e semplicissime: dalla necessità di indagare a fondo sulle rivelazioni dei pentiti di mafia, alla necessità - non meno importante - di far comprendere al sig. Berlusconi che il mandato elettorale - peraltro, è il Parlamento, consultatosi con il Presidente della Repubblica, che determina le sorti del Governo in base alla fiducia... è il Parlamento ad essere eletto dal popolo, anche se l'attuale legge elettorale "porcata" non permette al cittadino di eleggere il candidato di fiducia - non garantisce mai un'impunità verso gli altri organi istituzionali.

Niente di speciale, il Presidente della Camera ha ribadito alcuni concetti elementari alla base del reciproco rispetto istituzionale, rispetto che indubbiamente Berlusconi fa mancare nei confronti del Capo dello Stato, dei giudici (penali o civili, poco importa) e della Corte Costituzionale.

Apriti cielo... i fedayn di Silvio si sono scagliati contro il Presidente Fini, da Capezzone a Bondi - quest'ultimo ormai ha accantonato il ruolo di ministro e ha ripreso i panni del difensore cieco del Cav. - mentre Berlusconi ne chiedeva la testa. Avrebbe detto, ai responsabili del PdL, che "o quell'ingrato di Fini fa marcia indietro, o è fuori". Scajola, per ultimo, ha ribadito il concetto secondo cui Fini, qualora non si riconoscesse nelle linee guida dettate dal PdL – rivelate dal Lider Minimo Silvio in persona - dovrebbe farsi da parte e dimettersi.

Evidentemente all'interno del PdL non è consentito sgarrare, avere idee differenti da quelle "concordate" e a cui bisogna uniformarsi. Il problema è duplice:

- in un qualsiasi partito, esistono le correnti: sta ai coordinatori mettere d'accordo tali correnti sulla base di un programma condiviso, ma è fuor di dubbio che ogni corrente abbia il suo pensiero, che non indebolisce il partito ma lo arricchisce.

- in questo caso, Fini non ha espresso l'idea di una corrente, ma ha RIBADITO dei concetti sacrosanti dettati dalla COSTITUZIONE.

Berlusconi teme un possibile leader forte all'interno della destra, che possa ammazzare il Berlusconismo: per questo vuole esclusivamente soldati lobotomizzati alle sue dipendenze, d'altronde PdL sta per "Partito della Lobotomia".

In conclusione, mi viene da dire... quali sono i 10 comandamenti (sembrerebbe quasi un diktat mafioso) che ogni affiliato PdL deve rigorosamente rispettare, pena l'espulsione immediata?

Sicuramente esisterà qualcosa tipo "ama Berlusconi come te stesso", "straccia la Costituzione quando puoi", "ruba, dì falsa testimonianza, desidera la donna d'altri", stando a quanto abbiamo dovuto assistere in questo anno e mezzo.

Ah, blasfemo d'un Fini...

7 commenti:

  1. la cosa piu' incredibile è che tutti inneggiamo a Fini, in maniera piu' o meno scherzosa, come "compagno Gianfranco".

    E' spaventoso, perché significa che oramai anche il semplice dire cose sensate è diventato sovversivo...

    RispondiElimina
  2. già, come ho sottolineato, in Italia basta dire cose sensate e normali per suscitare le ire di silvio, e di conseguenza passare per "innovatore" e dalla parte dei "buoni", semplicemente essendo corretti. pare che essere corretti ormai richieda uno sforzo notevole...

    RispondiElimina
  3. Indipendentemente dal fatto che non è questo il caso, perchè è stato scritto subitaneamente sotto il motivo per cui Fini non abbia detto alcunchè di sbagliato ("in questo caso, Fini non ha espresso l'idea di una corrente, ma ha RIBADITO dei concetti sacrosanti dettati dalla COSTITUZIONE."), un partito non funziona a correnti, in cui ogni corrente dice e fa secondo come gli gira il boccino.

    Mi riferisco a quanto ho letto qui: "in un qualsiasi partito, esistono le correnti: sta ai coordinatori mettere d'accordo tali correnti sulla base di un programma condiviso, ma è fuor di dubbio che ogni corrente abbia il suo pensiero, che non indebolisce il partito ma lo arricchisce".

    Funziona così oggi. Tempi in cui la politica è fatta da quattro straccioni, che non solo non sono in grado di comprendere una linea, ma nemmeno di svilupparla. E' proprio questo modo di fare politica libertario e facilone, che rende i partiti di sinistra italiani profondamente incoerenti e, tutto sommato, incapaci (non che quelli di destra siano meno incapaci, figuriamoci, semplicemente essendo per lo più idolatri nei confronti del premier, non hanno questo difetto).
    Un partito è composto da correnti, verissimo, ma segue attraverso veri e vari compromessi una linea discussa, concordata ed approvata dalla maggioranza del partito stesso.

    A presto!

    RispondiElimina
  4. grazie andrea, hai chiarito un punto sul quale non mi sono forse espresso in maniera molto chiara (chiedo scusa per l'autocitazione, ma mi riferisco a "in un qualsiasi partito, esistono le correnti: sta ai coordinatori mettere d'accordo tali correnti sulla base di un programma condiviso"). E' ovvio poi che le correnti debbano stare "buone", ma è altrettanto ovvio che, in questa fase della politica, è impossibile che ogni aderente si riconosca al 100% in ciò che sottoscrive (è un problema bipartisan)... non sarebbe più necessario alcun compromesso, essendoci il consenso che "mette d'accordo tutti".

    grazie ancora, a presto!

    RispondiElimina
  5. Sentire Fini che azzittisce Bondi dicendogli zitto tu che facevi parte del PCI...non ha prezzo...erano anni che sognavo una cosa simile ma nessuno aveva mai osato ricordare a Bondi il suo passato ed il modo spregevole con cui l'ha rinnegato

    RispondiElimina
  6. Fini non è il salvatore della democrazia italiana. È semplicemente angosciato e con un'intelligenza politica leggermente più acuta degli altri dementi che lo attorniano. Fa la parte del difensore della Costituzione, ma sta semplicemente gettando il salvagente dalla nave prima che essa affondi. Sa che Berlusconi sta esagerando e che la corda potrebbe spezzarsi. Sta semplicemente preparando il suo "ve l'avevo detto".
    Se facesse opposizione seria, se ne sarebbe andato. Ma non lo fa per il semplice motivo che prima di andare alle elezioni, deve chiarire la sua posizione, tutelare il suo partito dal marciume che ha intorno.
    È soltanto l'ennesimo gioco di potere. Elogiare Fini soltanto perché sta cercando di salvarsi dalle fiamme, denota in quale situazione orribile e degenerata versi la politica italiana e di quanto sia nulla la politicizzazione dei cittadini stessi.

    RispondiElimina
  7. bravo erriquezz..io comunque sto ancora ridendo per PdL uguale Partito della Lobotomia... :)

    RispondiElimina