domenica 29 novembre 2009

MAFIOSO E' CHI IL MAFIOSO FA

Vorrei riassumere brevemente alcuni fatti accaduti nell'ultimo fine settimana: due giornali, uno di proprietà della famiglia Berlusconi, l'altro notoriamente vicino agli ideali del Premier, riportano la seguente notizia:


notizia da "Libero": Berlusconi indagato dalla Procura di Firenze per mafia, seguono smentita e indignazioni varie.


notizia da "Il Giornale", stessa solfa (ricordo che "Il Giornale", venerdì, aveva diffuso la falsa notizia di un inciucio hard tra la deputata PredeLina Alessandra Mussolini ed il segretario di FN, Roberto Fiore).


Ora, la guerra insegna che il "fuoco amico" fa male quanto - se non più - del fuoco nemico: soldati o civili morti non riescono quasi mai a capire se chi preme il grilletto sia un nemico o il compagno di plotone.


Il "fuoco amico" mediatico, invece, stranamente non causa danni, anzi: fornisce una nuova scusa che permette agli amici (evidentemente Berlusconi, in questo caso) di potersi difendere dal nulla e di tirare addosso oggi alla magistratura, domani all'opposizione, dopodomani chissà a chi. "Stranezze" di chi ha un evidente conflitto di interessi mediatico.


Riflettete un attimo su questa situazione: supponiate di disporre di una certa stima tra il vostro vicinato, e di voler screditare a mezzo stampa un vostro vicino, avendo a disposizione un megafono, dei manifesti, per poi "bombardare" il quartiere e gettare in cattiva luce il pover'uomo. Potreste seguire due strade ben precise:

- prendete il megafono ed iniziate ad urlare "il mio vicino puzza", appiccicate manifesti a tema sui muri... può essere che qualcuno vi seguirà, può essere che la maggior parte delle persone di buon senso che abitano il vostro quartiere non vi crederà, sostenendo il vicino tirato in ballo dal nulla. Autogol, nella maggior parte dei casi.

- prendete il megafono, datelo a vostro figlio, vostro zio, vostro cognato, invitandoli ad urlare "il vicino di Tizio dice che Tizio puzza, ma voi sapete che Tizio si lava ogni giorno, che Tizio è una persona pulita ecc", facendo quindi leva sul vostro prestigio personale... tutti i vicini si schiereranno dalla vostra parte, ed il vostro innocente vicino non sarà visto sotto una buona luce quando dirà la sua verità: "no, non l'ho mai detto", senza megafoni o manifesti. Gol.

In soldoni, Berlusconi ha deciso di comportarsi così: affida ai suoi mezzi di comunicazione il compito di screditare il malcapitato di turno (ieri il giudice Mesiano, oggi la procura di Firenze) o ridicolizzandolo, o mettendogli in bocca parole che mettano in cattiva luce il Premier, il quale si sentirà in dovere di ribattere, difendersi ed attaccare a testa bassa, come ha fatto ieri.

Non mi sembra che questo sia un comportamento degno di una Paese civile: forse nelle peggiori dittature comuniste, o negli stati tenuti in piedi dai narcos si assiste a spettacoli simili.

Tirato in ballo sul tema mafia, Berlusconi ha poi dichiarato che strozzerebbe volentieri gli autori che scrivono libri sulla mafia, causando, secondo il Berlusconi-pensiero, imbarazzo alla Sicilia e alla Nazione intera.

Non possiamo continuare a tenere la polvere sotto il tappeto per sempre, non possiamo permetterci di intimidire chi quotidianamente denuncia il malcostume diffuso, la "cultura mafiosa", non tanto la mafia in sè (di quella se ne devono occupare i giudici, se rimangono in vita).

Ogni volta che cerchiamo di mettere la testa sotto la sabbia, ammazziamo di nuovo i vari Falcone, Borsellino, e tutte le vittime che hanno cercato di far emergere questa realtà.

E chi ha ucciso la prima volta Falcone, Borsellino e tutti gli altri? I mafiosi.

E come dobbiamo definirci noi se li uccidiamo un'altra volta?

Comunque, qui trovate una bibliografia parziale sulla letteratura di mafia: tutta gente a cui Berlusconi metterebbe volentieri le mani al collo.

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